domenica 11 febbraio 2007

parola d'ordine: risparmiare tanto, inquinare nulla!

Scaldare una villa con tre euro al mese

Un concreto esempio a Mestre (articolo di Giorgio Malavasi, Tratto da Gente Veneta , no.46 del 2006) Come scaldare e illuminare una villa con 3 euro al mese.Non è più un'utopia.
Oggi, per quanto riguarda la casa, la rivoluzione tecnologica che ci permette di rispettare l'ambiente a costo competitivo esiste. Un esempio è appena fuori Mestre. La bella villa in questione ha la non comune superficie di 690 metri quadrati ed è situata in una via laterale della periferia nord di Mestre, a poche centinaia di metri dal Terraglio, all'altezza del bosco di Carpenedo.
«L'abbiamo cercata a lungo, per due anni e mezzo, una casa così in un posto così», dicono i proprietari dell'edificio, Davide Venturoli ed Emanuela Cargnel. Sono giovani, hanno tre bimbe - di 3, 7 e 10 anni ed hanno fortemente voluto farsi
una casa ad inquinamento zero e autosufficiente dal punto di vista energetico. Il successo non è stato costruito su un'unica formula "magica", ma su più mattoni che si integrano. Il primo è... sul tetto.
Qui lo spiovente sud è stato "tappezzato" con pannelli solari fotovoltaici, quelli che trasformano l'energia del sole in energia elettrica. 8,5 Kilowatt di potenza massima, che alle 14 di un giorno di fine novembre ne fornivano comunque 3. E che, in un anno intero, produrranno circa 10.000 Kilowatt/ora. Quanto basta per illuminare tutta la casa e alimentare tutti gli elettrodomestici. Ma anche per dare energia all'impianto geotermico, il secondo mattone di questa impresa. Si scalda con termosifoni e split.
Nel giardino della villa, infatti, sono state infisse a 130 metri di profondità due sonde che permettono lo scambio di calore con il sottosuolo. La loro funzione è di raccogliere la temperatura costante del sottosuolo (14° per tutto l'anno) e, combinandosi con una pompa di calore (azionata dall'energia fotovoltaica, e quindi a costo e inquinamento zero), di portare in casa il caldo o il fresco. Caldo o fresco diffusi nell'ambiente grazie alla normale rete dei termosifoni e ad una serie di split (i diffusori d'aria dei condizionatori) piazzati uno per ogni camera.
D'inverno i caloriferi garantiscono almeno 40°-45° e, se non bastano, intervengono anche i convettori d'aria. D'estate gli split rilasciano nei locali aria fresca. Isolamento super, con i muri doppi e i serramenti intelligenti. Questo sistema permette, in primo luogo, di avere i vantaggi della geotermia senza sventrare la casa per installare i sistemi radianti a pavimento o a soffitto. L'ideale per una ristrutturazione, insomma. Il terzo mattone è più tradizionale (in parte), ma essenziale. Si chiama coibentazione. Cioè isolamento dell'edificio.
I Venturoli sono stati fortunati: la casa aveva già muri spessi e doppi, con un'intercapedine in mezzo. Ci hanno aggiunto il "cappotto", il rivestimento esterno in materiale isolante. Alla fine il muro è spesso almeno 40 centimetri. Inoltre i serramenti sono in alluminio, con triplo taglio termico, e i vetri sono a bassa emissività. Il sole anche per scaldare l’acqua. Quarto: con il sole, e non solo con la terra, si scalda anche l'acqua.
Altri pannelli solari garantiscono, anche d'inverno, un buon contributo. Anche la legna fa la sua parte, nel senso che a tutta quest'impiantistica (realizzata da "La Combustione" di Mogliano Veneto) ha aggregato anche i camini a legna. Ne ha costruiti due, dotandoli di serpentine in cui fare passare l'acqua che poi - scaldata dal fuoco - si porta nella cisterna principale, da 1800 litri. Così che è quasi un dettaglio la presenza anche di una "normale" caldaia a gas. Una caldaietta, rispetto a quella enorme precedente, che verrà usata solo in caso di emergenza e guasti.
Dulcis in fundo, e siamo al sesto mattone, la villa è stata dotata anche di un impianto per il ricircolo dell'acqua piovana. L’acqua piovana recuperata sbianca il bucato. Una grande cisterna da 6.500 litri è stata affondata nel giardino e in essa viene convogliata, attraverso i canali di gronda, tutta l'acqua che cade dal cielo e finisce sul tetto.
Da lì, poi, filtrata, l'acqua arriva allo sciacquone del water ma anche alla lavatrice: «E siccome non contiene calcare - precisa con soddisfazione la signora Emanuela - il bucato è pulitissimo e morbido». Va da sé che, quando la cisterna in giardino si svuota, e la pioggia non arriva, scatta un dispositivo che provvede all'approvvigionamento "normale" via acquedotto.

"L'intera impiantistica - spiegano i coniugi Venturoli - è costata 130.000 euro. E noi contiamo di ammortizzare l'investimento in circa sei anni". Intanto (la villa è abitata da pochissimo) la fattura del gas si è quasi azzerata: 6 euro al bimestre. E questo mentre il precedente proprietario spendeva dai 1000 ai 1800 euro a bolletta, senza neppure scaldarsi tanto.
La bolletta elettrica sarà poi azzerata. Anzi, grazie agli incentivi del "conto energia", applicati ai pannelli fotovoltaici, la famiglia Venturoli venderà al Gestore della rete l'energia prodotta sul tetto di casa e sarà premiata della sua scelta con un assegno annuo di circa 5.000 euro. Per vent'anni. E nel conto va considerato anche il risparmio sulla bolletta dell'acqua.

articolo preso da: http://www.waycasa.net/root/ecologica_2714.asp

1 commento:

Unknown ha detto...

Ci sembra (a me a alla crippy) proprio una bella cosa ..
direi che la ditta dove farci fare gli impianti l'abbiamo trovata :-)

E' sempre facile pensarci, sempre difficile concretizzare, chissà .. forse ne abbiamo l'opportunità .. un altro pezzo raccolto ..